Necropoli Etrusca

Tranne rare eccezioni, le tombe sono state ritrovate nelle coste tufacee della valle del fiume Calesine e degli affluenti Folonia e Picciolana. La necropoli è caratterizzata da una grande varietà di tipi di tombe che affermano l’era etrusca.
Le tombe a camera, sono la tipologia più varia: dall’età arcaica, a camera unica con breve dromos, con banchi di deposizione o banchi unici e bassi. Di particolare importanza è la tomba Pisa, a pianta irregolare con nove camere successive di cui alcune decorate. Le tombe a dado (metà XII- fine VI secolo a.C.) sono distaccate dalla parete rocciosa con riferimenti stilizzati alla casa.

 

tomba-ildebranda
Le tombe a timpano, a imitazioni della casa, con portici e timpani che sovrastano il portico con in fondo una finta parete. Le tombe a edicola si innalzano a facciata sopra la tomba e racchiudono vari elementi scultorei.
Di particolare importanza sono la tomba del Tifone e la tomba della Sirena o di Scilla.
Le tombe a tempio sono interamente scavate nella roccia e riproducono i templi, significative sono le due tombe Ildebranda e Pola.

La Tomba Ildebranda fu scoperta nel 1924 da uno dei fratelli Rosi, e da allora studiata attentamente nei suoi dettagli da Ranuccio Bianchi-Bandinelli. Risalente al III-II sec. a.C. è considerata nella sua particolarità il più importante monumento della necropoli non solo sovanese, ma anche dell’intera etruria.

Il nome non ha nessun legame, ovviamente, con il grande Pontefice, ma non sapendo nulla a riguardo del personaggio che si fece costruire una così imponente e “bizzarra” tomba, gli scopritori vollero darle il nome del più illustre cittadino di Sovana.

 

2

coordinateGps