Convento dei Passionisti

Nella Maremma del XVIII° secolo, dominata da corsari, malaria e da un’atmosfera di silenzio e di morte, San Paolo della Croce volle lanciare una sorta di “sfida” costruendo un convento che avrebbe costituito, nel tempo, un segno di civiltà e spiritualità. La storia vuole che fosse proprio il Santo a tracciare per terra con un bastone il semplice schema (un rettangolo) della chiesa, votata alla povertà ed all’austerità, come voleva la sua regola che, al tempo stesso, non disdegnava nessun “ornamento prezioso atto ad accrescere maestà e decenza al divin culto”.
Dal semplice tracciato del fondatore, in ripetuti interventi, si approdò, intorno alla fine del ’700, alla chiesa attuale e dal nucleo iniziale delle povere celle, si giunse, un secolo più tardi, al bastione che domina sull’Aurelia da Ansedonia ad Albinia. Il nucleo sorto quando viveva il santo, grazie al recente restauro, è oggi abbastanza riconoscibile e fruibile. Anche la chiesa è stata restituita a quella omogeneità che le fu data, nel 1780/82, dal “capomastro” Michele Rusconi.

convento dei passionisti1

Luogo suggestivo ed isolato. E’ anche casa accoglienza per meditazione e riflessione.
Vale la pena di ammirare il suggestivo panorama dall’alto.
Il convento e una struttura semplice.
si può salire anche oltre, sino alla Croce e ancora più su sino alle antenne.
La strada e stretta e tortuosa, ma perfettamente asfaltata.

 

convento dei passionisti panorama

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