Abbazia di Sant’Antimo

L’Abbazia di Sant’Antimo rappresenta una delle testimonianze architettoniche più significative dell’epoca romanica e un rilevante esempio di edificio monastico degli inizi del XII secolo. La magnificenza della chiesa viene esaltata dal paesaggio circostante in cui la presenza dell’olivo costituisce l’elemento caratterizzante.

 

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Secondo la tradizione sarebbe stata fondata da Carlo Magno, ma il primo documento certo risale all’814, al tempo del figlio Ludovico il Pio. Fu in origine una potente abbazia benedettina, tanto che in epoca medievale l’abate fu uno dei maggiori feudatari del territorio. Nel 1291 passò ai Guglielmiti e, nel 1462, fu soppressa da Papa Pio II, annettendola a Montalcino, che fu elevata a diocesi grazie all’inglobamento della stessa Abbazia.

Nell’Abbazia risiede oggi un gruppo di monaci della Comunità monastica benedettina di Santa Maria di Monte Oliveto Maggiore (Asciano, Siena)

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